L'area compresa tra il Tevere e il gruppo di colli più vicini al fiume - Campidoglio, Palatino, Aventino - era anticamente occupata dal Foro Boario(da bos, bue), luogo dove si svolgeva il mercato del bestiame.
Questa pianura ebbe un'importanza fondamentale fin dalle origini di Roma: qui si incrociavano il Tevere e la via che collegava, da nord a sud, l'Etruria alla Campania.
Nella zona compresa tra i tre templi del vicino Foro Olitorio e il tempio di Portunus, la divinità tutelare del porto, si sviluppava il porto commerciale della città. Le leggende relative al Foro Boario indicano proprio in questo luogo di mercato, sulla riva del fiume, il primo nucleo dello sviluppo della città.
All'età repubblicana (509-27 a.C.) risalgono i due templi di gusto ellenistico del Foro Boario, quello del citato Portunus - il cosiddetto Tempio della Fortuna Virile - e il tempio di Ercole Vincitore, detto anche di Vesta.