Chiesa di San Damiano
La piccola e suggestiva chiesa di S. Damiano, a Sud della città, secondo gli antichi documenti medievali esisteva già dal 1030, ed era un antico possedimento dei padri benedettini. Sarebbe un luogo immerso nella natura ma anonimo, se non fosse stato il teatro, nel 1205, della conversione di San Francesco.
Qui il crocifisso (che oggi si trova nella basilica di Santa Chiara) un crocifisso particolare, non sofferente ma che sembra allargare le braccia in un gesto di speranza, gli parlò, chiedendogli di restaurare metaforicamente la sua Chiesa che andava in rovina; ma il giovane prese il comando alla lettera. Oltre alla Porziuncola, Francesco ristrutturò anche San Damiano, ma dell’entità del restauro non si hanno notizie. Si sa solo che la chiesa originaria aveva una sola navata e il presbiterio rialzato.
Più tardi divenne il luogo in cui andarono a vivere Santa Chiara e le Clarisse che all’inizio, proprio per il nome della chiesa, si chiamavano Damianite. La chiesa fu anche teatro dei miracoli della santa, fra cui il più famoso: la salvezza dai saraceni entrati nel chiostro e messi in fuga da Chiara che mostrò loro dalla finestra un ostensorio.
Anche Francesco soggiornò qui, durante la sua sua lunga malattia e proprio qui nel 1225 compose il Cantico delle Creature. Dopo la morte di Chiara le clarisse cedettero San Damiano alla Cattedrale in cambio della chiesa di San Giorgio, dove fu sepolta la santa, mentre San Damiano ospitò una comunità di frati e fino al 1900 fu oggetto di alterne vicende passando dalle mani di diversi proprietari, fino a che non fu definitivamente donato alla comunità religiosa.
La chiesa ha una sola navata con un’abside decorata da affreschi che raffigurano San Damiano, San Rufino, Gesù e la Madonna e un coro di legno del XIV secolo. Sull’arco che precede l’abside si trova una copia del Crocifisso di San Damiano che parlò a San Francesco.