Tempio di Minerva
Il tempio di Minerva, oltre a essere l’estemporaneo e singolare edificio che rende davvero unica la Piazza del Comune, è uno degli esempi meglio conservati di architettura romana.
Fu edificato per volere di due consoli che finanziarono il progetto. Non è certo che fosse realmente dedicato alla dea Minerva, dato che il nome gli venne dato quando fu ritrovata una statua femminile; in realtà qui fu ritrovata una lapide dedicata a Ercole. Nel 1539 al suo interno fu creata la Chiesa di Santa Maria Sopra la Minerva, restaurata in stile barocco nel XVII secolo.
Della struttura di epoca romana resta solo la facciata con sei colonne che sorreggono l’architrave e il frontone.
Il Tempio di Minerva, con la bellezza classica delle sue forme, da sempre ha suscitato l’ammirazione di artisti e viaggiatori.
Anche Giotto lo raffigurò nella basilica di San Francesco e Palladio lo ha inserito tra i maggiori esempi di edifici antichi nel suo celebre trattato di architettura; ma sicuramente una delle descrizioni più vive e appassionate è la pagina che Goethe gli dedicò nel suo “Viaggio in Italia”, quando nel 1786 visitò Assisi, per la profonda impressione che l’edificio suscitò in lui.