La visita alle stanze di Raffaello inizia dalla Sala di Costantino che però fu l’ultima in ordine di tempo a essere decorata e soprattutto fu l’unica a non essere affrescata direttamente da Raffaello. Il destino volle infatti che il grande artista morisse prematuramente all’età di 37 anni al culmine della sua fama. Furono quindi i suoi allievi a continuare l’opera, utilizzando i cartoni preparatori che il maestro aveva già realizzato.
La sala prende il nome dagli affreschi che raccontano la storia dell’imperatore romano Costantino, il primo che riconobbe il cristianesimo concedendo ai cristiani libertà di culto all’interno dell’Impero. La sala stessa è una celebrazione del trionfo della religione cristiana e della sconfitta del paganesimo.
Visione della Croce
La Visione della Croce, uno dei primi affreschi, narra la leggenda secondo la quale, subito prima della sanguinosa battaglia contro Massenzio, che si era autoproclamato imperatore romano, Costantino ebbe una visione: alzando lo sguardo verso il sole vide una croce con una scritta in greco che gli diceva che avrebbe vinto solo usando questo simbolo come stendardo.
L’affresco è movimentato, affollato, coronato da immagini allegoriche, tutto accade sullo sfondo di una Roma antica, una preziosa testimonianza di come dovevano apparire i monumenti romani all’epoca di Raffaello.
Battaglia di Costantino contro Massenzio
Il secondo affresco, che si trova su uno dei lati lunghi della sala, è la Battaglia di Costantino contro Massenzio e racconta del feroce combattimento avvenuto tra i due. Massenzio, sconfitto è raffigurato in primo piano, mentre annega nelle acque del Tevere.
La battaglia si svolge a Ponte Milvio, a Nord di Roma e anche in questo affresco lo sfondo riporta fedelmente il paesaggio di quella zona ma... con un prezioso omaggio a Raffaello: sulla collina si distingue infatti Villa Madama, che proprio l’artista tragicamente scomparso aveva costruito per il papa. L’imperatore Costantino, al centro della battaglia, cavalca trionfante un cavallo bianco, dietro di lui spiccano le insegne con la croce che lo hanno condotto alla vittoria.
Battesimo di Costantino
Sulla parete opposta a la "Battaglia di Costantino contro Massenzio", il Battesimo di Costantino racconta ciò che accadde dopo la grande vittoria. L’imperatore, nudo, inginocchiato davanti a papa Silvestro, riceve il battesimo divenendo così il difensore della cristianità.
Il luogo raffigurato è il Battistero della basilica di San Giovanni in Laterano e quello che dovrebbe essere papa Silvestro ha i tratti di Clemente VII, in omaggio al pontefice che aveva ripreso i lavori nella sala.
Donazione di Roma
L’ultimo degli episodi è la Donazione di Roma, anche qui Costantino è inginocchiato davanti a papa Silvestro (che ha le fattezze di Clemente VII). L’imperatore dona al papa la città di Roma simboleggiata da un modellino dorato.
Un particolare interessante in quest’opera è il fatto che la scena fu ambientata all’interno dell’antica basilica di San Pietro, quella di età paleocristiana creata proprio dall’imperatore Costantino. Si tratta di un importante documento che ci mostra come doveva apparire quel luogo che al tempo di Raffaello si stava trasformando nella maestosa basilica che conosciamo ancora oggi.