Splendido fondale alla via dei Condotti, piazza di Spagna è una delle immagini più famose al mondo, oltre che uno dei complessi urbanistici più monumentali e scenografici di Roma.
Polo turistico fin dal XVI secolo, quando attirava artisti e letterati ed era già ricca di alberghi, locande ed eleganti edifici residenziali, la piazza assunse l'aspetto attuale soprattutto tra il Sei e il Settecento, con la caratteristica forma 'ad ali di farfalla' , costruita dai due triangoli col vertice in comune. Inizialmente intitolata alla Trinità, dalla chiesa che la domina, venne poi detta piazza di Spagna in riferimento alla residenza dell'ambasciatore spagnolo qui situata.
Al centro della piazza è la fontana della Barcaccia, del 1629, di Pietro Bernini(padre di GianLorenzo, che collaborò all'opera). Venne realizzata in ricordo dell'alluvione del Tevere del 1598 e la sua forma di barca semisommersa fu un espediente per dissimulare il problema tecnico della scarsa pressione dell'acqua.
Al centro del triangolo sud-est della piazza si innalza la colonna dell'Immacolata Concezione, rinvenuta nel 1777 nel monastero di S. Maria della Concezione in Campo Marzio e qui collocata nel 1856, a commemorazione del dogma proclamato da Pio IX. Sulla sommità della colonna in cipollino venato, è posta la statua bronzea della Vergine. Poco più avanti, si trova il palazzo di Propaganda Fide, sede dell'omonima congregazione istituita da Gregorio XV nel 1622.
Nel 1644 Bernini ne modificò la facciata sulla piazza mentre Borromini, subentrato come architetto della congregazione nel 1646, realizzò l'ampliamento sulle vie di Propaganda e di Capo le Case: il prospetto sulla via è una delle più innovative e geniali creazioni barocche, con il suo vibrante corpo centrale a elementi curvilinei, l'ordine gigante di lesene tra cui si inseriscono le complesse finestre concave e il contrasto tra il corpo centrale del prospetto, concavo, e il coronamento del finestrone convesso.
Dalla parte opposta della piazza, a partire dal triangolo nord-ovest, si sviluppa la lunga e rettilinea direttrice di Via del Babuino - dal nome della statua a lato della chiesa di S. Anastasio - tracciata tra il 1525 e il 1543, e da sempre considerata la via degli antiquari. Parallelamente si percorre via Margutta, tra le più caratteristiche strade di Roma, tuttora - ma soprattutto durante gli anni '60 - sede di botteghe e di studi di famosi artisti.
Ma è la scalinata centrale che rende la piazza uno degli scenari più spettacolari della città. Fu realizzata da Francesco De Sanctis, nel 1723-26, per volere di Innocenzo XIII, e diede una definitiva sistemazione al notevole dislivello tra la piazza e la superiore chiesa della Trinità. L'ardita soluzione architettonica sostituì un gioco di rampe e di scale che si intersecano e si aprono a ventaglio, alle ripide strade alberate preesistenti.
In primavera la scalinata della piazza si colora di meravigliose decorazioni floreali, realizzando un'immagine di rara suggestione, cara ai turisti di tutto il mondo.