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Fontana dell’Acqua Paola - “Er Fontanone”

Situata in uno dei posti più romantici e pittoreschi di Roma, affacciata su un panorama mozzafiato, la Fontana dell'Acqua Paola, conosciuta dai Romani come “il Fontanone”, è il gioiello barocco che appare in tutto il suo splendore come una splendida scenografia di marmo nel paesaggio del Gianicolo.

Era la mostra monumentale dell'acquedotto voluto da Paolo V Borghesenel 1600, si trattava cioè della fontana che segnava la fine dell'acquedotto e celebrava il suo creatore, il papa, anche nel nome: Acqua “Paola”. Paolo Vinfatti, non appena eletto, aveva promosso numerose opere pubbliche, fra cui anche la sistemazione dell'antico acquedotto di Traiano per riportare l'acqua nel Rione di Trastevere. Gli architetti che ci lavorarono furono ben tre, ma a creare l'opera monumentale furono Flaminio Ponzio e Giovanni Fontana, che dopo tre anni impegnati in un'impresa ciclopica, riuscirono a portare l'acqua sul Gianicolo.

Come era la prassi a quel tempo, tutti i materiali da costruzione erano di spoglio, cioè furono sottratti a monumenti antichi: pietre e marmi furono presi dal Foro di Nerva e le colonne in granito dall'antica Basilica di San Pietro, quella costruita dall'Imperatore Costantino.

La fontana assomiglia agli archi trionfali dell'antica Roma. Ha cinque arcate separate da sei maestose colonne di marmo e tre nicchie centrali dove l'acqua scende a cascata. All'inizio le vasche in cui si riversava l'acqua erano cinque, una per ogni arco, ma dal 1690 Carlo Fontana creò il grande bacino semicircolare che riprendeva la forma dell'ampia terrazza panoramica.

Sul fondale delle arcate tre aperture si affacciano sull'Orto Botanico, sul retro, lasciando intravedere il giardino. In alto, sull'attico, due geni alati reggono lo stemma papale, mentre alle estremità draghi e aquile fanno la guardia.

Qui un'iscrizione celebra il papa che aveva ristrutturato l'acquedotto e creato la fontana, ma riporta un'inesattezza: afferma che per condurre l'Acqua Paola fu restaurato l'antico acquedotto dell'Acqua Alsietina, mentre in realtà fu quello di Traiano ad essere rimesso in funzione.

Nel 1849 anche il “fontanone” subì le conseguenze dell'aspra battaglia che si svolse sul Gianicolo e fu danneggiato dalle cannonate dei Francesi.

L'ultimo restauro, condotto dal 2002-2004, ha riportato la fontana all'antico splendore, evidenziando anche l'effetto del bianco in contrasto con i marmi colorati illuminati dal riflesso dell'acqua in movimento.

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