Altre due fontane sui lati, opere di Giacomo della Porta, completano l'apparato scenografico della piazza.
La fontana del Moro alimentata dall'acquedotto dell'Aqua Vergine (Virgo) era detta in origine "della lumaca": Bernini infatti l'aveva modificata, inserendo un delfino che reggeva una lumaca, ma il popolo e i Pamphilj, non amarono questa accoppiata, così la lumaca fu sostituita da una figura maschile, dai tratti africani (un moro, appunto) che trattiene per la coda il delfino, particolare che bastò per dare alla fontana il nome che conserva tuttora.
Originariamente fu prevista anche una cancellata tutto attorno alla fontana che fu spunto per una gustosa "pasquinata".
Nottetempo, infatti, sulla celebre statua parlante di Pasquino apparve un foglio che recitava:"Oh, acqua infelicissima! L'hanno chiusa tra cancelli di ferro. Non c'è da meravigliarsi, era Vergine!", in riferimento alla fonte Vergine ma anche alle cinture di castità molto in voga all'epoca.