Il grande edificio di fronte alla piazza del foro è la Basilica Giulia. Era imponente e anche qui si amministrava la giustizia di Roma: ospitava infatti vari tribunali.
La sala interna era attraversata da colonne che la dividevano in cinque grandi navate ed era talmente ampia che spesso veniva divisa con dei tendaggi per poter svolgere anche più processi contemporaneamente.
I Romani formularono un sistema di leggi estremamente avanzato e molto complesso per l’epoca, tanto che il sistema giuridico dei paesi occidentali deriva proprio da questo. Tuttavia il loro concetto di diritto e di legge, quello che oggi definiremmo come “il senso di giustizia”, era profondamente diverso dal nostro e per questa ragione ci appare a volte estremamente crudele.
Se solo le pietre del Foro potessero parlare, racconterebbero di avvocati dalla voce tonante e di processi che appassionarono i Romani come accade oggi per certi processi televisivi.
La giustizia non era uguale per tutti: agli uomini venivano risparmiate le punizioni più crudeli che invece erano inflitte regolarmente alle donne, ma soprattutto ai prigionieri di guerra e agli schiavi. Le condanne a morte avvenivano secondo metodi che oggi definiremmo disumani come l’impalamento o la crocifissione.
Era vietato uccidere donne vergini, in questo caso il boia doveva prima usare loro violenza. Le esecuzioni avvenivano in pubblico, diventando spettacoli per i circhi, ma anche monito per chiunque avesse avuto intenzione di commettere un crimine.
Con uno straordinario senso pratico, i Romani divertivano il popolo mostrando allo stesso tempo la forza e l'efficienza della legge di Roma.
Un’ultima curiosità sulla Basilica Giulia riguarda la scalinata. Se si osservano i gradini con attenzione, si scorgeranno delle linee incise: erano le basi che servivano da scacchiera per un gioco simile alla dama.
Era il passatempo preferito dai molti fannulloni che girovagavano per il foro a tutte le ore del giorno, oppure dai falsi testimoni che sedevano sulle scalinate delle basiliche in attesa di essere ingaggiati da qualche avvocato senza troppi scrupoli.