Terrazza del Pincio

Villa Borghese

Il Pincio è uno dei luoghi più romantici e pittoreschi della Capitale; un colle di Roma, (ma non uno dei Sette Colli), dal quale si gode di una vista mozzafiato su Piazza del Popolo e sulla città. È una parte di Villa Borghese all'interno delle Mura Aureliane e va dalla terrazza su Piazza del Popolo a Villa Medici.

Il luogo era molto ambìto già dagli antichi Romani che avevano edificato ville e giardini (horti) proprio su questo colle.

Il nome “Pincio” proviene proprio da una di queste famiglie che si erano stabilite sul colle: i Pincii e l'attuale “Muro torto” è una parte delle fondazioni della loro villa.

Anche l'aristocratico Lucullo famoso per le sue ricchezze e i suoi banchetti, aveva possedimenti in questo luogo: i cosiddetti “horti luculliani”, unificati poi con gli horti sallustiani, di proprietà dello storico latino Sallustio. Non è un caso che il Pincio fosse chiamato “il colle dei giardini”.

Nell'antichità le pendici del colle erano anche un luogo dedicato alle sepolture: proprio qui, nella tomba dei Domizi, furono conservate le ceneri dell'imperatore Nerone.

La sistemazione attuale, di stile neoclassico, voluta da Napoleone è opera dell'architetto Giuseppe Valadier, che nel 1816 creò contemporaneamente anche la maestosa Piazza del Popolo.

L'architetto doveva collegare la Piazza al colle, così studiò alla perfezione anche il percorso dei due tornanti che salgono e si incontrano a metà strada sulla terrazza panoramica. Studiò anche il tipo di vegetazione più adatta, creando una splendida scenografia con palme e alberi sempreverdi. Valadier riuscì così a fondere l'elemento urbanistico, cioè la piazza, con quello naturalistico dei giardini del Pincio.

Fu il primo giardino pubblico di Roma, è uno dei luoghi più famosi e la passeggiata storica più frequentata dai romani.

Non è un caso che Valadier avesse scelto proprio il Pincio, nel punto più alto della città, per edificare anche la sua residenza privata: la Casina Valadier, anch'essa neoclassica. Ma l'architetto morì prima di riuscire ad abitarci, e l'edificio fu trasformato in uno storico caffè, da cui, ancora oggi si gode della vista sulla città.

Ai primi del ‘900 lo Stato italiano acquistò Villa Borghese e sul Pincio vennero collocati i busti di uomini (e solo 3 donne) famosi, della storia d'Italia. Le sculture, col tempo aumentarono in maniera esponenziale.

Un elemento curioso è il fatto che fra i busti del Pincio, uno si trova proprio sul punto in cui passa il Meridiano di Roma e non a caso rappresenta Angelo Secchi, colui che all'epoca era il direttore dell'Osservatorio astronomico.

Created: 09 Ago 2013
Last update: 24 Giu 2023
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