Porto di Marina Grande
È la zona più vera di Sorrento, ancora non toccata completamente dall'urbanizzazione selvaggia e dalle strutture turistiche che hanno invaso la cittadina. Si tratta dell'antico borghetto dei pescatori, un tempo l'unico. È separata dal resto della città da un promontorio su cui un tempo sorgeva la villa del nipote dell'imperatore Augusto. L'accesso alla marina riporta indietro nel tempo: il percorso obbligato è attraverso un'antica porta (del III secolo a.C.) in grossi blocchi di roccia calcarea.
Alla porta è legato un racconto, secondo il quale i pirati turchi che saccheggiarono Sorrento vi fossero penetrati proprio attraverso questa, aperta di nascosto nel cuore della notte da un servo traditore.
Come in passato, i pescatori che popolano la Marina Grande sono rimasti una piccola comunità molto unita e legata alle tradizioni: ancora oggi anche la spiaggia, invasa da reti e dagli oggetti del lavoro di ogni giorno sembra lontana dalla folla dei grandi stabilimenti. Proprio qui un tempo erano allestiti i cantieri per la costruzione dei famosi "gozzi sorrentini", imbarcazioni di legno con una vela, scattanti e leggere, richiestissime anche in altri luoghi della penisola sorrentina.
Nonostante il grande afflusso di turisti, il tempo in quest'angolo sembra essersi fermato e tutto sembra perfettamente integrato con la storia del luogo: anche i ristoranti, i locali e gli stabilimenti dalle singolari cabine variopinte abbarbicate sul molo.