Piazza Pretoria
Attraverso uno stretto passaggio si accede alla deliziosa piazza Pretoria, risistemata nel XVI secolo. È il risultato dell'urbanistica del 1500 che riusciva a manifestare anche dove era difficile aspettarselo, un perfetto equilibrio di spazi e volumi.
Lo spazio è quasi un trapezio, delimitato dal fianco delle chiese di Santa Caterina e di San Giuseppe dei Teatini. Le cupole delle due chiese si contrappongono e dominano la piazza; racchiudono lo spazio una serie di edifici di notevole pregio, fra cui il Palazzo Senatorio o del Municipio, chiamato anche "Palazzo delle Aquile".
Ma ciò che colpisce nella piazza, occupandone quasi tutto il centro è la Fontana Pretoria, una delle più belle fontane d'Italia. Oggi si può ammirare in tutto il suo splendore dopo che il suo restauro si è concluso nel 2003. Era stata creata alla fine del 1500 per una villa fiorentina, di proprietà del suocero di Cosimo I de' Medici, ma il committente morì, così il figlio decise di venderla.
Fu acquistata dal Senato di Palermo, smontata, trasportata in Sicilia e rimontata dal figlio dello scultore che intanto aveva preso in mano la direzione dei lavori. L'installazione della fontana però, concepita per un giardino, comportò la demolizione di alcuni edifici vicini per farle spazio.
La vicenda della fontana continuò ad essere travagliata dal momento che le statue nude erano troppo audaci per la mentalità del tempo, e causarono uno scandalo tale che per qualche tempo l'opera fu definita "la fontana della vergogna", nonostante Giorgio Vasari l'avesse definita "stupendissima".
Circondata da una cancellata, ha pianta circolare, ed è formata da due anelli concentrici di pietra separati da un anello d'acqua, sormontati da ponti di scalinate e balaustre. Al centro vi è un fusto di marmo che sorregge un puttino con una cornucopia, gli déi dell'Olimpo ed i fiumi di Palermo, mentre tutto intorno è un affollarsi di statue di figure fantastiche, divinità pagane e teste di animali che versano acqua nelle vasche.