Piazza dell'Anfiteatro
L'anfiteatro, il centro dello spettacolo, nato fuori dalla città romana, è oggi il centro della vita cittadina e il simbolo stesso di Lucca: una singolare piazza dalla forma ellittica, teatro dell'esistenza dei lucchesi, chiusa in un abbraccio di case medievali e, nonostante il passare dei millenni, sempre viva e testimone di innumerevoli cambiamenti.
Quando fu creato, per spettacoli e giochi gladiatorii, l'anfiteatro di Lucca era una struttura imponente, che contava cinquantaquattro arcate ed una cavea in grado di ospitare ben diecimila spettatori. La sua costruzione iniziò nel I secolo d.C. con l'imperatore Claudio e si concluse in età Flavia, generosamente finanziata da un ricco cittadino, come testimonia un'iscrizione onoraria rinvenuta durante gli scavi del 1800.
Nel Medioevo, quando questo luogo divenne una piazza, era chiamata "Parlascio" e si pensava che il nome derivasse dal verbo "parlare", poiché lì si tenevano le assemblee popolari; in realtà si trattava della storpiatura del nome "paralisium", "anfiteatro" in latino.
Come in molte città, dove nel corso dei lunghi assedi di epoca medievale le strutture romane vennero trasformate in fortificazioni, la stessa sorte toccò all'anfiteatro di Lucca, che, nel corso delle Guerre Gotiche, sotto l'assedio di Narsete, fu fortificato e reso impenetrabile con la chiusura delle arcate esterne.
Quando anche questa funzione venne meno, sulle strutture superstiti diroccate vennero edificate case a schiera che ne riutilizzavano anche i materiali da costruzione e che divennero poi una polveriera, un deposito di sale, un carcere che prese il nome di "grotte", e infine magazzini e trattorie, mentre il centro della piazza fu diviso in porzioni e durante un certo periodo utilizzato per degli orti.
Fu nell'Ottocento che un architetto lucchese, Lorenzo Nottolini, rivalutò lo spazio antico rendendo l'anfiteatro una struttura fondamentale per l'assetto urbanistico della città: furono smantellate le costruzioni che nel corso dei secoli si erano affollate all'interno dello spazio dell'arena e la nuova via dell'Anfiteatro cinse l'antica struttura.
La città guadagnò così un nuovo spazio ellittico, che riprendeva lo stesso perimetro e gli stessi volumi dell'edificio antico e che venne dedicato al mercato cittadino, (non a caso si chiamò "Piazza del Mercato") mentre l'anfiteatro originario mantenne le sue strutture a più di due metri di profondità rispetto al piano stradale, prestando arcate e volte originali riaffiorate alle botteghe che si affacciarono sulla piazza.
Alcuni dei resti romani sono ancora visibili, percorrendo via dell'Anfiteatro, negli edifici che oggi delimitano la piazza e nel più basso dei quattro archi attraverso cui vi si accede, l'unico rimasto della struttura antica.