Iniziato nel 1152 dall'architetto pisano Diotisalvi, il Battistero, capolavoro dell'architettura romanica pisana, è un grandioso volume a pianta circolare, il cui riferimento più diretto è il Santo Sepolcro di Gerusalemme. Completato nell'arco di due secoli, vi intervennero successivamente Nicola e Giovanni Pisano.
Il Battistero è anche noto come 'luogo galileiano': il 19 febbraio 1564, infatti, vi venne battezzato Galileo Galilei.
L'aspetto esterno è connotato dall'uso del motivo ricorrente delle arcatelle, che conferisce un particolare senso di leggerezza ed eleganza alla struttura imponente e monumentale.
Al centro dell'edificio, rialzato su tre gradini, si trova l'ottagonale Fonte Battesimale a immersione, con quattro fonti più piccole per il battesimo dei bambini, opera raffinatissima di Guido Bigarelli da Como (1246), di ispirazione bizantina.
A sinistra del fonte, il Pulpito del Battistero, capolavoro dell'arte gotica e prima opera realizzata a Pisa da Nicola Pisano (1255-1260). È un organismo autonomo, isolato, che realizza una perfetta fusione di scultura e architettura. Sostenuto da colonne con archi trilobati, la balaustra marmorea è un esagono, con fasci di colonnine agli spigoli: si tratta della forma prediletta da Nicola, una costante delle sue opere. Le sculture sono organizzate in tre zone: in basso, fanno da piedistallo alle colonne dei leoni e, al centro, delle figure umane e zoomorfe.
In mezzo, sui pennacchi degli archi, profeti ed evangelisti e, agli angoli, santi e figure allegoriche. Nel parapetto, i rilievi con la Natività, l'Adorazione dei Magi, la Presentazione al Tempio, la Crocifissione, il Giudizio. Accanto ad elementi tipici dell'arte classica – il riferimento più diretto sono i sarcofagi antichi - troviamo elementi della nuova cultura gotica che dal nord della Francia, attraverso l'opera dei monaci cistercensi, si era sviluppata nell'Italia meridionale.