Cattedrale di Cefalù
La leggenda narra che fu il normanno Ruggero II a volere la Cattedrale, dopo essere fortunosamente approdato sulla spiaggia della città scampato ad una tempesta. In realtà la Cattedrale ha tutte le caratteristiche di una fortezza, quindi la sua edificazione fu legata a motivazioni di carattere politico e difensivo: Ruggero, infatti, voleva riportare la cristianità in un territorio ormai profondamente influenzato dalle invasioni arabe e quindi dall'Islam. La Cattedrale doveva quindi stagliarsi come simbolo del cristianesimo trionfante.
Il duomo sorse su un'area dove erano precedentemente esistiti edifici romani; dopo alterne vicende e variazioni del progetto, l'edificio non fu mai portato a termine ed a testimoniare i cambiamenti che si susseguirono nel cantiere, rimangono i tre tetti che ne costituiscono la copertura, di epoche e tecniche costruttive differenti.
Oggi il colpo d'occhio è stupendo: la maestosa scalinata sale sul fianco della rocca e porta verso la facciata della chiesa racchiusa tra due torri possenti, una decorata da fiammelle che simboleggiano il copricapo papale, l'altra da merli ghibellini, a simboleggiare il potere temporale.
L'interno è a tre navate divise da colonne antiche riutilizzate insieme a capitelli risalenti a varie epoche, su cui si impostano archi a sesto acuto di derivazione araba. Nel presbiterio si trovano, uno di fronte all'altro, i due troni: quello del re e quello del vescovo, entrambi decorati a mosaico, come tutto il presbiterio e l'abside. Nel catino absidale domina l'immagine del Cristo Pantocrator (che sostiene tutte le cose), benedicente.
La Cattedrale, nonostante la sua incompiutezza, ha acquisito nel tempo una grande omogeneità ed un perfetto equilibrio tra islam e cristianesimo, potere temporale e spirituale, quasi a sintetizzare le diverse forze che da secoli animano la Sicilia.