Questo edificio che occupa gran parte dell’isolato era costituito da due case fuse insieme nel I secolo a.C, era così grandioso da avere ben tre ingressi, due atri e tre porticati. Aveva anche le terme e persino un panificio, una pasticceria e una taverna!
La casa prende il nome dalla statua di bronzo di Apollo Citarista (il dio rappresentato come un giovane suonatore di cetra) ritrovata qui.
Nel cortile centrale provvisto di un portico, animali di bronzo, collocati sull’orlo della vasca semicircolare rivestita di marmo, funzionavano da tubature per e facevano zampillare getti d’acqua: si vede un cinghiale azzannato da due cani da caccia, un leone, un cervo in fuga e un serpente, tutti di bronzo. L’edificio era probabilmente di proprietà dei membri della famiglia dei Popidii, ex schiavi; a testimoniarlo i graffiti e scritte elettorali sulla casa, i programmi elettorali lungo via dell’Abbondanza e i ritratti ritrovati nell’abitazione.