Era forse la dimora di L. Ceius Secundus, come si deduce da una scritta elettorale sulla facciata della casa. Ha una pianta semplice: l’ingresso introduce all’atrio, sul quale si aprono altre stanze; in fondo un corridoio introduce allo spazio verde. Una scala conduce al piano superiore, che al momento dell’eruzione era in costruzione.
La decorazione degli ambienti, è in tardo “terzo stile”, e ricchissima: con pavimenti a mosaici che disegnano figure geometriche inserite tra piastrelle di marmo multicolore. Fa da scenario al giardino la grande scena di caccia dipinta sulla parete di fondo, mentre sui lati scorrono paesaggi egiziani, secondo una moda diffusa negli ultimi anni di vita di Pompei, usata per rievocare in città scenari suggestivi e luoghi lontani.