Palazzo del Comune

Il Palazzo del Comune può considerarsi il centro della vita civica di Orvieto, situato in quella Piazza della Repubblica che ospita anche un importante simbolo religioso della città come la Chiesa di S. Andrea

Elegantemente disteso lungo sette arcate, il Palazzo Comunale di Orvieto è in realtà un’opera incompiuta, come testimonia un ulteriore spezzone di arcata presente all’estremità della facciata.

Un punto di riferimento per la vita cittadina

La storia del Palazzo Comunale può dividersi in due periodi principali. Il primo risale agli inizi del duecento, quando l’edificio viene realizzato in stile medievale con lo scopo di diventare il fulcro amministrativo della città.

All’epoca si trattò di una scelta quasi naturale, dal momento che lo stesso luogo sembra aver rappresentato il foro della città sin dalle sue origini, accogliendo le assemblee e le riunioni civiche dei suoi abitanti.

 Il secondo periodo è databile alla fine del XVI secolo, e più precisamente negli anni 1573-1581, quando l’architetto locale Ippolito Scalza eseguì un vero e proprio restyling dell’immobile

Il restauro rinascimentale

Lo Scalza, celebre anche per aver realizzato parte della facciata del Duomo, volle conferire un carattere decisamente rinascimentale alla facciata del Palazzo Comunale, attraverso l’inserimento di elementi artistici di imponente vigore espressivo.

Per esaltare l’importanza dell’edificio, derivante dalla sua destinazione pubblica, l’artista intervenne sull’aspetto dell’arcata del porticato e sulle finestre del primo piano, inserendo particolari sontuosi che ne hanno drasticamente mutato l’impatto visivo.

In realtà, l’intervento scalziano era ancora più ambizioso, perché si prefiggeva di prolungare la struttura stessa del palazzo aggiungendovi altri quattro archi, fino a pareggiare la lunghezza della piazza.

È questo il motivo per cui, dei sette archi esistenti, quello posto in maggiore risalto si trova in posizione decentrata rispetto all’asse di simmetria della facciata.

I pregevoli dettagli della facciata

Nonostante non si tratti di un lavoro ultimato, l’intervento architettonico del XVI secolo è senza dubbio riuscito nell’intento di conferire al Palazzo Comunale un aspetto decisamente nuovo, comunque equilibrato e decisamente più congruo al ruolo istituzionale che gli viene riconosciuto 

Le colonne che incorniciano il sesto arco, quello destinato a divenire l’elemento centrale nelle intenzioni dello Scalza, creano un’opportuna atmosfera di maestosità, amplificata dai massicci basamenti e da una balconata più ampia e sporgente.

Allo stesso modo, le finestre del primo piano appaiono oggi imponenti e solenni, pur nella grazia delle loro forme sinuose. La sagoma dei timpani viene esaltata dalla ricchezza tutta rinascimentale delle decorazioni sovrastanti, regalando dinamicità ed energia all’intera facciata del palazzo.

Gli affreschi sulle pareti interne

Gli interni del Palazzo del Comune presentano diversi particolari di interesse artistico, tra cui il ciclo di affreschi c.d. del “buon governo”, recentemente restaurati e situati presso l’attuale sala consiliare, ricchi di riferimenti politici alle casate e alle personalità di spicco di epoca medievale. 

Particolarmente rifinito era il pozzo, che originariamente si trovava nel giardino del palazzo, con funzioni di cisterna, opera dello stesso Scalza e dello scultore Curzio Testasecca. Oggi quest’opera è ammirabile nella vicina Piazza dell’Erba, con il suo pregevole stile rinascimentale, impreziosito dai quattro stemmi dei quartieri della città.

Un appuntamento con l’arte in centro città

Il Palazzo del Comune e l’adiacente chiesa di S. Andrea con la sua inconfondibile torre campanaria, formano un complesso architettonico di innegabile eleganza e rendono Piazza della Repubblica una meta imperdibile per una piacevole sosta turistica nel cuore di Orvieto.

Created: 09 Ago 2013
Last update: 28 Giu 2023
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