Toscana: Viaggio virtuale in Italia

Cosa fare e cosa vedere in Toscana:

Storia e consigli turistici sulla Toscana

Famosa per le sue dolci colline multicolori, punteggiate di splendide antiche ville, la Toscana è una terra che annovera anche pianure, imponenti massicci montuosi e ben sette isole!

La sua costa va dalla Maremma, ricca di aree naturali protette, un tempo paludose, alla Versilia, che si allunga ai piedi delle Alpi Apuane. Queste vette spiccano maestose nel candore surreale delle antichissime cave di marmo, immerse in paesaggi mozzafiato.

Gli Appennini costituiscono il confine Nord-Est della Toscana, discendendo dalla Liguria fino alla costa Tirrenica, dove gettandosi in mare diventano isole.

La Toscana, Terra ricca d'acqua, conta molti fiumi adagiati ognuno in una valle pittoresca: la Lunigiana è attraversata dal fiume Magra, la Garfagnana dal Serchio, nel Mugello scorre il Sieve, nel Casentino l'Arno e nella Val Tiberina, al confine con l'Umbria il Tevere.

A Sud di Firenze, in provincia di Siena, le colline del Chianti, si adagiano incantevoli, e famose soprattutto per i loro vini. San Gimignano, che spicca con le sue torri, rimasta quasi immutata dal Medioevo, è davvero poco distante. La costa invece è dominata dalle colline metallifere, con il loro rosso inconfondibile perché ricche di minerali, mentre più a Sud merita una visita la Maremma, sovrastata dal Monte Amiata.

All'inizio della sua storia, la Toscana era ricoperta da boschi e paludi, e abitata da popolazioni liguri ed etrusche. Il suo ruolo era determinante: ben 9 delle 15 città etrusche più importanti si trovavano proprio in questa regione!

Le prime reti stradali, quelle etrusche, erano orientate da Est a Ovest, dalle città dell'interno a quelle della costa. Le tracce degli Etruschi, oltre che nei resti archeologici, rimangono ancora nei nomi di molte delle città toscane: lo stesso nome della regione deriva da "Tuscia", il nome della terra dei "Tusci", che si erano stabiliti tra il Tevere e l'Arno: proprio loro, gli Etruschi!

Anche i Romani fondarono numerose città, fra cui Firenze e cambiarono l'orientamento delle vie, tracciandole da Nord a Sud, poiché la Toscana era strategica di passaggio per poter giungere in Gallia; così la regione fu servita da assi stradali come la via Cassia e l'Aurelia lungo la costa.

Un'importantissima eredità di Etruschi e Romani fu l'ulivo, importato dal Medio Oriente, fonte del prezioso liquido, l'olio toscano, immancabile su tutte le tavole!

Con l'arrivo dei Longobardi, nel VI e VII secolo, gli assi stradali sopravvissero tutti, tranne la via Aurelia, abbandonata per il pericolo di pirati, briganti e per via dell'impaludamento.

Con i Franchi la via Cassia divenne la Francigena, che portava da Canterbury a Roma; in seguito fu chiamata Romea e percorsa dai pellegrini che si recavano nella Città Santa. Nei nomi di molte città toscane c'è traccia degli antichi dominatori: così "Radicòfani", il nome della fortezza che controllava il confine tra Stato della Chiesa e Granducato di Toscana, è Longobardo, mentre "Maremma", fu coniato dai Carolingi.

La potenza di Firenze iniziò a crescere con la fine del potere dei marchesi di Toscana, alla morte di Matilde di Canossa nel 1115 e con la sconfitta dei Pisani da parte dei Genovesi alla Meloria. Si deve proprio a Firenze l'unificazione della regione, in un lungo processo che terminerà solo nel XIX secolo con l'annessione dello Stato di Lucca.

Dall'anno Mille la popolazione iniziò velocemente ad aumentare, e grazie a fenomeni come "l'incastellamento", nacquero nuovi villaggi tra colline e campagne, promossi dai signori o dai grandi monasteri, per riunire in nuclei organizzati la popolazione sparsa. Così molti dei luoghi per la cura delle anime, le "pievi", (chiese provviste di un fonte battesimale), furono abbandonati e questo spiega la loro presenza, spesso isolata, nella campagna Toscana.

Sin dal basso Medioevo la Toscana divenne fondamentale per le sue attività: produzione di stoffe e tessuti e soprattutto per le banche, nelle città maggiori.

Giotto e dante Alighieri avevano già dato il loro incommensurabile contributo alla storia ed alla cultura italiane, ma alla fine del 1400, in Toscana ed in particolare a Firenze, fiorì un'era di trionfi artistici e letterari: il Rinascimento, il periodo di maggiore splendore culturale e politico, favorito dalla Signoria che si era instaurata a Firenze, con la famiglia Medici, soprattutto nel periodo che va da Cosimo il Vecchio a Lorenzo il Magnifico.

I Medici comunque detennero il potere fino al XVIII secolo, quando il Granducato di Toscana passò nelle mani dei Lorena. Francesco Stefano, che avrebbe dovuto governare la regione, non mise mai piede in Toscana, lasciando il compito di amministrarla al figlio Pietro Leopoldo I; il suo fu un governo illuminato che modernizzò tutto il territorio.

Eppure, influenzati dai moti che andavano moltiplicandosi, anche i Toscani, nel 1859, insorsero contro la presenza di una guarnigione austriaca giunta al seguito del Granduca che si limitò ad abbandonare Firenze pacificamente, senza opporsi, lasciando i rivoluzionari senza un nemico contro cui insorgere e dando vita all'espressione secondo la quale, dopo la sua partenza all'alba, "la Rivoluzione se ne andò a fare colazione".

Durante il periodo Napoleonico e nel Risorgimento Italiano, fu in Toscana che trovarono asilo politico scrittori e patrioti.

Con un plebiscito, nel 1860, si passò dal Granducato allo Stato Unitario, e Firenze fu anche Capitale d'Italia dal 1865 al 1870.

Oltre che ricca di paesaggi incantevoli la Toscana è famosissima per le città d'arte, i borghi medievali, i capolavori del Rinascimento. Oltre alle arcinote Firenze, Lucca, Pisa e Siena; anche Fiesole, Arezzo, Carrara, Sovana, Pienza e un'infinità di altri angoli incantevoli, sono piccoli gioielli nei quali non si può che desiderare di tornare.

Created: 03 Set 2013
Last update: 11 Lug 2022
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