Piazza della Cisterna

Piazza della Cisterna è la piazza più bella e famosa di San Gimignano, racchiusa in una cortina di case nobiliari e di torri medievali. Segnava l'incrocio fra le due vie più importanti: la Francigena e la via che andava da Pisa a Siena. Era il cuore di San Gimignano, il cardine dell'urbanistica della città medievale, insieme a Piazza Duomo. Ma mentre quest'ultima era il centro religioso e politico, Piazza della Cisterna era il luogo dedicato al popolo, dove aveva luogo il mercato e si svolgevano spettacoli pubblici, feste e tornei.

Il suo aspetto risale alla sistemazione del Duecento, secondo le regole date dal Comune Ghibellino. Ha la forma di un triangolo rovesciato e sfrutta la pendenza naturale del terreno. È pavimentata completamente in cotto e si collega alla Piazza del Duomo con un passaggio aperto.

Il suo nome viene dalla cisterna per l'approvvigionamento dell'acqua, che si trova al centro della visuale. È un pozzo ottagonale in travertino e costituisce il fulcro della piazza che si apre alla vista dopo lo stretto passaggio dell'Arco dei Becci, una delle porte nelle antiche mura medievali.

Accanto alla porta si trovano le suggestive Torri dei Becci e dei Cugnanesi. Più vicino al pozzo si trovano gli edifici più Importanti: palazzo Razzi, con le sue splendide bifore, Casa Salvestrini, che per un periodo fu un ospedale e che ora è un albergo e palazzo Tortoli, che si trova accanto a una torre “scapitozzata” (mozzata nel corso delle lotte tra famiglie rivali) che apparteneva al Capitano del Popolo.

Verso Nord si trovano il palazzo dei Cortesi e la suggestiva Torre del Diavolo, dal nome singolare e inquietante legato a una misteriosa leggenda.

Sullo stesso lato, dopo le case dei Cattani, si apre il passaggio che porta a piazza del Duomo. Il lato opposto della piazza è costituito da palazzi tutti diversi e realizzati con materiali di colori diversi nelle cortine. Appartenevano tutti a famiglie nobili. Verso Ovest, sul lato che confina con la Loggia del Comune si trovano le Torri Gemelle degli Ardinghelli e la torre di Palazzo Pellari.

Dalla piazza si entra anche nello stretto Vicolo dell'Oro, chiamato così per la presenza di orafi e “battiloro” (erano gli artigiani che creavano le foglie d'oro zecchino sottilissime che andavano a ricoprire la base di legno per i polittici, le tavole affrescate con le immagini dei santi, che decoravano gli altari delle chiese).

Created: 16 Ott 2014
Last update: 26 Giu 2023
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