Il Gianicolo
Se sentirete parlare dell'“ottavo colle” di Roma, non stupitevi: il Gianicolo è uno dei più alti, anche se non fa parte dei sette colli della “città eterna”. Ma è famoso per essere uno degli angoli più pittoreschi di Roma, una terrazza dalla vista mozzafiato su una distesa di chiese, palazzi e monumenti in mezzo ai quali troneggia il Tevere con le sue curve. Verso Est il colle discende verso un altro celebre e antico quartiere di Roma: Trastevere.
Il nome Gianicolo deriva dal fatto che anticamente si credeva che il colle fosse il centro del culto del dio Giano.
Fu Anco Marzio, il quarto re di Roma, il primo a occupare l'altura, la fortificò e la unì alla città attraverso il Ponte Sublicio. Su questo ponte doveva passare la via Aurelia, che collegava Roma all'Etruria.
Grazie alla sua posizione elevata e all'incredibile vista d'insieme sulla città, il Gianicolo diventò una zona ricca di boschi sacri e di edifici legati al culto; il colle infatti, era il luogo più adatto per i sacerdoti che dovevano interpretare gli auspici dal cielo ed essere il più vicino possibile agli dèi. Qui infatti sorgeva il tempio orientale dedicato a Iside: alcuni dei suoi resti sono conservati nel museo di Palazzo Altemps.
Nel XVII secolo il colle fu circondato da mura da papa Urbano VIII e vennero chiamate Mura Gianicolensi.
Più tardi sul Gianicolo sorsero ville maestose dai parchi sterminati, come Villa Doria Pamphili o Villa Corsini e restò un luogo legato al culto, ma a quello cristiano. Infatti si riempì di chiese, come San Pietro in Montorio e di conventi, come Sant'Onofrio e l'antico San Pancrazio.
Nel 1849 il Gianicolo fu il teatro di una battaglia memorabile: qui Giuseppe Garibaldi combatté contro le truppe francesi chiamate da papa Pio IX. Per ricordare questo evento, sul colle nacquero vari monumenti che ricordavano la battaglia e quel periodo della storia italiana. Al centro della piazza, fu creata un grande monumento che rappresentava Garibaldi a cavallo e più tardi ne fu dedicato uno anche a sua moglie Anita. Qui, nel piedistallo vennero conservate le sue ceneri. Oggi, passeggiando lungo i viali che scendono verso Trastevere, si è osservati da numerosissimi mezzi busti di marmo, ritratti di garibaldini che avevano combattuto per difendere la Repubblica Romana.
Poco più in basso rispetto al monumento a Garibaldi si trova una delle maggiori attrazioni del Gianicolo: è il cannone che tutti i giorni, a mezzogiorno in punto, spara a salve e si può sentire fino alla zona del Colosseo.
La cannonata di mezzogiorno fu un'idea di papa Pio IX che nel 1847 decise di dare un punto di riferimento a tutte le campane delle chiese di Roma, che altrimenti avrebbero suonato secondo il mezzogiorno del proprio sagrestano. All'epoca il cannone si trovava a Castel Sant'Angelo, e dopo vari spostamenti approdò al Gianicolo. Non sparò per tutta la durata della guerra e fu finalmente ripristinato nel 1959.