Piazza Navona

Straordinaria scenografia urbana, Piazza Navona è uno dei luoghi più celebri della città. La sua caratteristica forma ovale ricalca direttamente l'antico perimetro del sottostante stadio di Domiziano. Costruito dall'imperatore Domiziano prima dell'86 d.C., lo stadio era utilizzato per gare ginniche e, insieme a un vicino Odeon destinato a gare e prestazioni musicali, veniva a costituire un vero e proprio complesso sportivo-culturale.

Lungo 275 metri e largo 106, lo stadio poteva contenere fino a 30.000 spettatori. Alcuni resti delle imponenti costruzioni sono ancora visibili in un palazzo in piazza di Tor Sanguigna o negli ambienti sotterranei della chiesa di Sant'Agnese in Agone. A partire dal Quattrocento la zona intorno alla piazza cominciò a svilupparsi, con la costruzione di chiese, ospedali, ospizi e palazzi nobiliari. Le case e le torri medioevali, edificate sulle gradinate dello stadio romano fin dal XIII secolo, furono sostituite e trasformate negli edifici rinascimentali e poi in quelli barocchi, in un continuo e affascinante processo di stratificazione che ha conferito alla piazza l'inconfondibile aspetto attuale.

Il nome della piazza deriverebbe dai giochi 'agonali' (gare ginniche) che vi si tenevano ma, probabilmente, potrebbe riferirsi all'usanza, sopravvissuta fino all'Ottocento, di allagare il fondo concavo per le sfilate degli equipaggi dei prelati e dei principi ad agosto, in ricordo delle antiche 'naumachie' (battaglie navali). In queste occasioni, i banchi del mercato rionale che vi era tradizionalmente ospitato venivano rialzati da terra, in modo da consentire l'allagamento. La piazza ospitava inoltre feste e processioni: il Duca Valentino nel 1500 vi celebrò il proprio trionfo in veste di Cesare, gli Spagnoli introdussero il tradizionale sparo di 'mortoretti' per la processione di Pasqua, si cominciò a giocare alla 'cuccagna'.

Piazza Navona prese a configurarsi come il vero baricentro della città e si intrapresero iniziative di riassetto urbano, tra cui l'introduzione ad opera di Gregorio XIII di tre fontane e di un abbeveratoio per il mercato e per gli animali da trasporto. La forma attuale della piazza, con le fontane, la chiesa di Sant'Agnese, il palazzo Pamphili e il resto degli edifici che la circondano si definì tra il 1600 e il 1700. Praticamente nulla è cambiato da allora, e in ciò consiste, probabilmente, gran parte del fascino di questo luogo. Al papa Innocenzo X Pamphili si deve la definitiva risistemazione urbana, con la costruzione del palazzo di famiglia, dalle forme semplici ed eleganti, di cui fu incaricato l'architetto Girolamo Rainaldi.

L'interno, che oggi ospita l'ambasciata del Brasile, è arricchito dalla celebre Galleria Cortona, con gli affreschi di Pietro da Cortona. Sempre a papa Innocenzo X si deve la ricostruzione dell'antica chiesa dedicata a Sant'Agnese, sorta sul luogo di martirio della santa - che la leggenda narra sia stata miracolosamente ricoperta dai propri capelli dopo essere stata esposta nuda alla gogna - come cappella annessa al palazzo di famiglia. Questo stretto legame è ancora oggi testimoniato dall'apertura nel tamburo della cupola, che permetteva al pontefice di assistere alle celebrazioni direttamente al suo appartamento.

La chiesa di Sant'Agnese, a croce greca, venne realizzata su progetto iniziale di Carlo Rainaldi, al quale seguì Francesco Borromini, autore del celebre prospetto sulla piazza. Innovativo nella concezione architettonica, tutto giocato sul contrasto di pieni e vuoti, spazi concavi e convessi, il prospetto fu giudicato troppo ardito e poco ortodosso, e venne duramente criticato dai contemporanei. La leggenda legata all'aspro contrasto tra Borromini e Bernini, autore dell'antistante fontana dei Quattro Fiumi, che vuole il colosso berniniano del Rio della Plata porgere una mano per difendersi dal crollo imminente della chiesa, è del tutto infondata, considerando che la fontana venne realizzata prima del completamento del prospetto del Borromini. Nei sotterranei della chiesa si trovano un oratorio medioevale e alcuni resti dello Stadio di Domiziano.

Al centro della piazza spicca la monumentale fontana dei Quattro Fiumi del Bernini, mentre a nord è la fontana del Moro, scolpita su disegno di Giacomo della Porta e ritoccata dallo stesso Bernini e a sud la fontana del Nettuno, opera di Gregorio Zappalà e Antonio della Bitta (XIX secolo).

La fontana del Nettuno, chiamata in origine “dei calderai”, rimase incompiuta per lungo tempo, fino a quando furono aggiunte alcune divinità marine e la statua del dio del mare in lotta con una piovra.

La risistemazione del fondo a conca (1869-71) ha determinato la sparizione del mercato e, soprattutto, della tradizione del 'lago'. La piazza, però, ha conservato negli anni la sua antica vocazione ludica e fieristica, che torna a manifestarsi soprattutto durante le festività natalizie, quando si popola di bancarelle di dolci e giocattoli. Fin dal dopoguerra, inoltre, piazza Navona ha preso ad ospitare pittori e artisti che eseguono ritratti e caricature estemporanee e, soprattutto negli ultimi tempi e nelle ore serali, le ormai caratteristiche performance degli artisti 'di strada'.


Piazza Navona: galleria fotografica

Created: 09 Ago 2013
Last update: 19 Giu 2023
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