Palazzo dei Normanni
Il Palazzo dei Normanni, la roccaforte di Palermo, domina da un'altura e si presenta con la sua facciata cinquecentesca come il luogo più alto dell'antica città.
Gli Arabi nel IX secolo avevano fatto del "Qasr", il càssaro, la loro dimora fortificata, utilizzando i resti di una roccaforte prima punica e poi romana.
Con l'arrivo dei Normanni, il Càssaro divenne la loro reggia, munita di quattro torri, delle quali solo una è sopravvissuta. Al centro del castello si trovava la splendida aula regia, riservata ad udienze e banchetti.
Ruggero II ne fece la sua sfarzosa dimora, costruì al centro una cappella e chiamò a decorarla artisti arabi e bizantini. La Cappella Palatina si trovava al primo piano del palazzo ed era forse l'edificio più splendido di tutta la città. Ha forma di basilica a tre navate divise da colonne di granito con capitelli corinzi.
La decorano splendidi mosaici bizantini su fondo oro (Cristo Pantocratore, gli Evangelisti, storie del Nuovo e del Vecchio Testamento). Con infinita maestria il monumento fonde le immagini bizantine alle decorazioni tipiche dell'architettura araba testimoniate dal soffitto a stalattiti lignee. Queste sono decorate con figure, un carattere inesistente altrove nella cultura islamica, che rende l'opera veramente unica e fa della cappella palatina un'ecumenica fusione delle tradizioni romanica, islamica e bizantina.
Sotto il regno di Federico II il palazzo divenne il centro dell'immenso crogiolo di culture che il sovrano aveva creato a Palermo. Con la decadenza della dinastia sveva, anche il palazzo decadde, fu lasciato in uno stato d'abbandono, ad eccezione della cappella palatina. A risollevarne le sorti furono nel 1555 i vicerè spagnoli che ne fecero la loro dimora trasformando completamente il palazzo, innalzando la facciata, demolendo le torri e creando due grandi cortili interni.
Durante le indagini archeologiche del '900 si rinvennero ambienti ritenuti fino ad allora leggendari: le oscure prigioni politiche, racchiuse da mura possenti illuminate solo da feritoie, e la stanza dei Tesori, ritrovata in una torre, protetta da una doppia porta e circondata da camminamenti di ronda. Al suo interno erano enormi giare murate nel pavimento per contenere quantità sterminate di monete d'oro. In altri locali furono ritrovati i resti di preziosissime decorazioni a mosaico ed in stucco, oltre ai congegni tipici di una fortezza medievale: trabocchetti, posterule per mettersi in salvo dai nemici e scale.
Attualmente il palazzo è sede dell'Assemblea Regionale Siciliana.