Ai piedi dell'Etna, dominata dal vulcano, ecco Catania, affacciata sul mar Ionio, seconda città della Sicilia, caratterizzata dai monumenti in stile barocco e costruita interamente in pietra lavica. Il suo colore nero caratterizza tutte le costruzioni ed accentua il legame tra città e il vulcano, che l'ha creata e che la domina dall'alto.
Proprio per la sua vicinanza all'Etna infatti, la terra delle sue campagne è molto fertile, e questo la rese un territorio di conquista molto ambìto. Il suo nome, secondo lo storico Plutarco, deriva da "Katane" che vuol dire "grattugia" ed è probabilmente dovuto alle asperità del territorio su cui sorge.
Nell'VIII secolo a.C. era già una colonia greca: fu assoggettata prima dai Siracusani e poi dai Romani. Il suo splendore continuò anche sotto i Bizantini, gli Arabi ed i Normanni; infine Federico II vi costruì il Castello Ursino.
Catania, data la sua ubicazione, fu distrutta per sette volte da eruzioni vulcaniche e terremoti; l'ultima ricostruzione risale al '700: l'assetto urbanistico venne modificato e fu costituito dalle vie rettilinee intervallate da piazze che la caratterizzano ancora oggi.
Questo è il motivo per cui ben poco rimane della città greca e di quella romana.